Lungo la diramazione dell’antica via Flaminia (che conduceva da Roma a Rimini) si incontra un ponte romano, situato nel comune di Muccia, da cui si può salire all’Eremo dei Santi.
Un luogo sacro di antica frequentazione antropica: all’interno della chiesa sono dislocati manufatti di origine romana come colonne, un sarcofago e l’altare. Probabilmente esso è stato precedentemente un tempio di culto preromano-romano, fino a diventare monastero benedettino. L’attuale edificio è addossato alla parete rocciosa e si sviluppa all’interno di una caverna. Nei secoli è divenuto romitorio, luogo di eremitaggio, e ha ospitato figure dedite alla contemplazione e alla preghiera solitaria.
Diverse sono le leggende che si narrano intorno a questo edificio, in particolare che sia stato visitato dai santi apostoli Pietro e Paolo; altri sostengono che i “santi” siano quattro eremiti decapitati sull’ara durante le persecuzioni. Si dice che le colonne situate nella parte più interna della caverna abbiano virtù terapeutiche e possano guarire dolori di testa e delle ossa. Anche l’acqua che si produce per instillazione e si deposita in una vaschetta, se strofinata sulla testa, può lenire il dolore. Altra leggenda vuole che alcuni ladri intenti a rubare le colonne, dopo averle trafugate e preparate per il trasporto, le trovarono, il giorno successivo, nuovamente poste nei loro spazi originari. Ultima suggestione è quella che vuole l’Eremo posto lungo la cosiddetta via Michelina, ossia la linea di congiunzione di sette monasteri dedicati a San Michele Arcangelo il quale, con la forza della sua Luce, spezzò le tenebre della forra, aprendo il percorso fluviale al torrente che prende appunto il suo nome, Sant’Angelo.