Gavoi, borgo d’eccellenza dell’entroterra insignito del marchio Bandiera Arancione dal Touring club italiano, è immerso nello splendido paesaggio montano del cuore della Barbagia.

La cultura dell’ospitalità si intreccia perfettamente con la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico del posto. Circondato da boschi cangianti e ricco di emergenze archeologiche e naturalistiche, è il luogo ideale per un soggiorno sereno e avvolgente.

In paese è possibile degustare i piatti tipici locali, tra i quali le deliziose patate, l’antico Pecorino Fiore Sardo, i dolci e il “pane fresa”. Il bel borgo è caratterizzato da un suggestivo centro storico, dalle elegante case in granito rosa affacciate sul Lago di Gusana, nel quale è un vero piacere passeggiare, curiosare e perdersi.

Vari ed eterogenei sono gli itinerari naturalistici (a piedi, in bici e a cavallo) e artistici che permettono di esplorare e conoscere territorio e le tradizioni gavoesi: come, ad esempio, quello archeologico nella Necropoli di Domus de janas di S’Iscritzola, quello sulle due ruote dalla Barbagia al Gennargentu o quello a cavallo lungo il lago di Gusana.

La presenza dell’uomo nel territorio è attestata sin dal Neolitico, epoca della quale rimangono cospicue tracce: il menhir Sa Perda Longa e le domus de janas di Uniai e Istelathe sono solo alcune delle meravigliose testimonianze preistoriche che si possono ammirare nella zona.

Nell’età del bronzo (II millennio a.C.) la civiltà nuragica edificò nella zona diversi nuraghi e alcune tombe dei giganti.

Il Settecento fu un secolo molto importante per la comunità locale: grazie ai suoi poeti estemporanei cominciò ad essere sempre più conosciuta nel resto dell’Isola.

La tradizione orale ha salvaguardato rime di numerosi autori e testimonia la presenza di una produzione artistica corposa e apprezzata.

Nell’Ottocento e Novecento il paesino era molto rinomato per l’attività dei Zillonarzos, ambulanti che vendevano i prodotti artigiani e contadini del posto, come le orbace, i coltelli, i finimenti, le selle i tamburi e il formaggio di latte crudo “Fiore Sardo”.

Nel dopoguerra Gavoi ebbe un intenso sviluppo sia nelle attività tradizionali (pastorizia, artigianato, enogastronomia) che imprenditoriali.

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