Il comune, dalle numerose aree verdi, graziose piazze e strutture ricettive, ospita la trentennale e partecipata Sagra della patata. La zona è ricca di preziose emergenze naturalistiche e offre la possibilità di piacevoli escursioni nell’area montana del Terminio – Cervialto e di dolci passeggiate, svago e relax in ambienti incontaminati, come il parco acquatico, il parco fluviale e il parco Cerreto. I sentieri aprono gli occhi su luoghi incantevoli e, come nel caso di quello che conduce alle sorgenti Pelosi ed Acquara, accompagnano chi li percorre in un viaggio culturale e scientifico della storia del territorio.

Le origini di San Michele di Serino si collocano in epoca longobarda, tra il VII e l’VII secolo, contemporanee a quella del culto del S.S. Salvatore e di San Michele Arcangelo. Da ritenersi dello stesso periodo è la sua prima denominazione ad peregrinos: il luogo, appunto, dove sostavano i pellegrini provenienti dal salernitano diretti verso il Gargano.
La storia del paese e dei suoi abitanti si lega indissolubilmente prima con le vicende longobarde, poi con quelle normanne.

Il toponimo San Michele di Serino è attestato per la prima volta in un documento del 1275 (e, in seguito, del 1419) nel quale viene identificato come feudo del monastero di monache benedettine, della stessa estensione dell’attuale comune.
In seguito, in epoca aragonese, è parte di Serino, sotto la signoria della famiglia della Tolfa. Il feudo, infine, rimase in possesso del monastero di San Giorgio fino al 1863, godendo di ampi privilegi e prestigio nel mondo ecclesiastico.

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