La costruzione risale all’XI secolo; l’abside è stata invece aggiunta nel XIII. La struttura attuale, ad un’unica navata con volta a botte e lunette, è del XIX secolo. La chiesa, danneggiata dal terremoto del 1984, fu successivamente restaurata: al centro si apre un portale in pietra semplice, sormontanto da una finestra architravata dello stesso materiale. Sul lato destro della facciata vi è il campanile di Agnone. Al suo interno vi sono i resti delle statue di San Nicola di Bari e San Domenico (XIV secolo), un dipinto del 1650 circa, l’acquasantiera in marmo nero della Maiella ed un crocifisso.
Secondo una leggenda tramandata dagli abitanti, il crocifisso fu oggetto della mire tedesche durante la ritirata a cavallo della linea Gustav (II Guerra Mondiale). Non riuscendo però ad appropriarsene, gli spararono insistentemente e questo si spostò per non essere colpito. Tutt’oggi sono visibili i fori dei proiettili sul muro a testimonianza dell’accaduto. Inoltre, nella chiesa si rifugiarono anche dei Partigiani per non essere catturati dai tedeschi; alcuni, una volta scoperti, si videro costretti a sacrificarsi gettandosi dalla rupe sulla quale si affaccia il paese.