Preparazione: Lavare, sbucciare e mollire le patate. Una volta che diventano morbide schiacciarle con lo schiacciapatate. Su una spianatoia aggiungere alle patate un uovo e farina. Amalgamare il tutto e creare dei serpentelli che poi verranno tagliati in base 2-3cm....
Trifole e mortaret
Patate e "mortaret", un formaggio, tipico della zona, di latte scremato con aggiunta di sale e pepe.
Gnocchi di Patate di Pieve Torina
Gli gnocchi al sugo di papera sono una specialità dell’entroterra maceratese, un piatto di semplice preparazione, saporito e gustoso. Per dare vita a questa portata, gli abitanti del territorio utilizzano la patata locale e la papera dell’aia, componenti tipiche della...
Chiesa di Santa Maria di Caspriano
Museo della civiltà contadina; ora inagibile a causa del sisma del 2016. Il museo, allestito all’interno del convento quattrocentesco di Sant’Agostino, racconta dei mestieri e delle tradizioni della civiltà rurale dell’alto maceratese. Nato nel 1976, è costituito da 14 sezioni nel quale sono esposti più di 5000 oggetti e attrezzi della quotidianità scovati in cantine, soffitte e botteghe: l’itinerario, che si snoda anche nella sede distaccata del mulino, comprende il granaio, la cantina, il laboratorio del bottaio e la casa rurale.
Eremo dei Santi
Museo della civiltà contadina; ora inagibile a causa del sisma del 2016. Il museo, allestito all’interno del convento quattrocentesco di Sant’Agostino, racconta dei mestieri e delle tradizioni della civiltà rurale dell’alto maceratese. Nato nel 1976, è costituito da 14 sezioni nel quale sono esposti più di 5000 oggetti e attrezzi della quotidianità scovati in cantine, soffitte e botteghe: l’itinerario, che si snoda anche nella sede distaccata del mulino, comprende il granaio, la cantina, il laboratorio del bottaio e la casa rurale.
Museo delle Grigne
situato in piazza VII Aprile, il complesso risale al XIII secolo. La facciata in pietra è del XV secolo: sul portale rinascimentale è inciso l’anno di fondazione del 1467. Il campanile è una torre gotica con finestre a sesto acuto. L’interno barocco conserva opere come la tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano e una tela della Madonna col Bambino di Giovanni Lanfranco. La navata centrale è interrotta da una scala che conduce alla cripta gotica.
Torre di Esino
situato in piazza VII Aprile, il complesso risale al XIII secolo. La facciata in pietra è del XV secolo: sul portale rinascimentale è inciso l’anno di fondazione del 1467. Il campanile è una torre gotica con finestre a sesto acuto. L’interno barocco conserva opere come la tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano e una tela della Madonna col Bambino di Giovanni Lanfranco. La navata centrale è interrotta da una scala che conduce alla cripta gotica.
Via Crucis di Esino
situato in piazza VII Aprile, il complesso risale al XIII secolo. La facciata in pietra è del XV secolo: sul portale rinascimentale è inciso l’anno di fondazione del 1467. Il campanile è una torre gotica con finestre a sesto acuto. L’interno barocco conserva opere come la tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano e una tela della Madonna col Bambino di Giovanni Lanfranco. La navata centrale è interrotta da una scala che conduce alla cripta gotica.
Statua di San Pio XI
situato in piazza VII Aprile, il complesso risale al XIII secolo. La facciata in pietra è del XV secolo: sul portale rinascimentale è inciso l’anno di fondazione del 1467. Il campanile è una torre gotica con finestre a sesto acuto. L’interno barocco conserva opere come la tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano e una tela della Madonna col Bambino di Giovanni Lanfranco. La navata centrale è interrotta da una scala che conduce alla cripta gotica.
Chiesa di Sant’Antonio Abate
situato in piazza VII Aprile, il complesso risale al XIII secolo. La facciata in pietra è del XV secolo: sul portale rinascimentale è inciso l’anno di fondazione del 1467. Il campanile è una torre gotica con finestre a sesto acuto. L’interno barocco conserva opere come la tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano e una tela della Madonna col Bambino di Giovanni Lanfranco. La navata centrale è interrotta da una scala che conduce alla cripta gotica.