Il termine dell’idioma locale è tradotto in Giubiana e l’evento avviene durante l’ultimo Sabato di Gennaio. L’antico rito del falò, di probabile origine celtica, un tempo era celebrato di giovedì, giorno in cui si credeva che le streghe incontrassero il demonio.
Gli abitanti del paese costruiscono un’altissima pira composta di rami, fascine e vecchie cose di legno. La sera dopo la messa vigiliare, tutta la comunità accorre suonando campanacci e caratteristici corni pastorali, gridando a squarciagola davanti all’ardente falò sulla cui sommità trova la sua fine il “Gineer”. Gli esinesi, fin dalla notte dei tempi, scacciano in questo modo la miseria e l’inverno, in attesa della vicina primavera.